lunedì 26 settembre 2011

La guerra tra poveri...disoccupati!

Quando ero più piccola sentivo spesso dire che era meglio studiare, prendere una bella laurea, se si voleva un buon lavoro.
Facendo un rapido bilancio a oltre tre anni dalla mia laurea: era meglio lavorare subito dopo il diploma, era meglio scegliere non la propria vocazione ma la professione che garantiva maggiore lavoro (in Italia sono molto poche), era meglio fare un bel viaggio ai Caraibi invece di far spendere tanti soldi ai miei genitori in tasse universitarie oltretutto per un servizio di scarsa qualità, era meglio scappare all'estero...

Come ho scritto nel precedente post, una brillante legge ha (quasi) eliminato ogni speranza per me di fare il lavoro per il quale ho studiato.
Stamani ne avevo per tutti e così ho scritto alla regione Toscana, al presidente della regione Toscana, al Ministero del Lavoro, al Ministero della Gioventù, ad una parlamentare del PD, alla CGIL, alla CISL, alla UIL.
Qualcuno ha risposto e qualcuno no. Ma il punto è che ho perso mezza giornata in incazzature varie per far valere le mie ragioni (le mie e di molti altri) e per salvare un cavolo di stage senza possibilità di inserimento pagato 400€ al mese. Tutto ciò per avere una microscopica possibilità di accedere al mondo del lavoro.
Vi rendete conto?!siamo quasi come schiavi, perchè non è un segreto che come stagista in realtà lavori come e più dei dipendenti...e lo fai gratuitamente!
Cosa può volere di più l'azienda!
La discussione è molto animata ma in realtà ciò di cui i giovani hanno bisogno è il lavoro.
Ricevere un compenso per il lavoro svolto sembrerebbe una banalità, ma ad oggi non è così scontato.
Poi ci danno anche dei bamboccioni perchè non lasciamo mamma e babbo nemmeno a 30 anni, ma mi dite come si fa?
Senza lavoro non si pagano affitti ne tanto meno si comprano case.
Senza lavoro non si possono comprare beni di prima necessità o semplicemente cose superflue, insomma non si può far girare l'economia eppure ce ne sarebbe tanto bisogno.
Senza lavoro non c'è benessere.
Quindi imprenditori: sturatevi le orecchie!L'economia è una ruota che gira: assumete di più, date stipendi più dignitosi e vedrete che forse venderete di più ciò che producete.
Politici: dovete darvi una mossa...il mondo non aspetta che finiate di discutere del mignottame che gravida intorno ad Arcore, anzi vi do una dritta, a noi interessano di più altri problemi.
Riguardate, modificate, aggiustate il contratto di apprendistato e non sarà più necessaria la figura dello stagista. Se pensate che la parola "apprendistato" sia poco al passo con i tempi e troppo poco international chiamatelo "internship" o come vi pare...l'importante è non ritornare alla schiavitù!

venerdì 16 settembre 2011

Stage: come prenderlo in quel posto

Anche io sono vittima del famoso art.11 della manovra finanziaria e per un attimo ho sperato che con la circolare ministeriale potessero riconsiderare la mia candidatura per lo stage appena perduto e che avrei dovuto iniziare questa settimana, purtroppo però pur vivendo nella virtuosissima regione Toscana, mi accorgo che l'assessore Simoncini sta promuovendo una vera e propria battaglia e che la cosa si concluderà chissà quando e chissà con quale esito.

Mi chiedo però se per questa battaglia siano mai stati interpellati i diretti interessati: NOI!!!

Non si può pensare che l'unico modo per difenderci da datori di lavoro disonesti sia eliminare o limitare gli stage. O meglio se si devono limitare allora è meglio eliminarli del tutto così se le aziende avranno bisogno di nuove forze dovranno necessariamente assumere e non più semplicemente prendere stagisti "più giovani".

Mi meraviglio che La Repubblica degli Stagisti abbia proposto un limite come l'età, in Italia la maggior parte dei ragazzi si laurea dopo i 25 anni. Poi, passati i 25 anni di età le proposte di lavoro fioccano dal cielo?

E se limitiano lo stage a soli 6 mesi? tutto si riduce a una questione di fortuna: se fai una bella esperienza bene, altrimenti cambia lavoro!

No. Secondo me è la strada sbagliata. Punto primo: fare la stage è un diritto di tutti, per trovare un lavoro occorre fare esperienza e lo stage può essere un'opportunità in questo senso sia che si abbia 25 anni o che se ne abbia 40, sia che si abbia una laurea da 1 anno o si abbia da 10.

Secondo: ogni stage o tirocinio dovrebbe prevedere un rimborso spese, dignitoso e oneroso. Dignitoso perchè è impensabile che si possano dare soli 500 euro a chi si deve spostare in un'altra città con tutte le spese che questo comporta. Oneroso perchè lo stage possa essere visto da parte dell'azienda come una sorta di investimento.

Poi il punto fondamentale è che possiamo legiferare quanto vogliamo sugli stage, ma non è il vero NOSTRO problema. Il punto è che se non si creano nuovi posti di lavoro, possiamo fare 40 stage o nessuno e non fa alcuna differenza. Bisogna promuovere il lavoro: forse proprio abbassando/dimezzando le tasse alle aziende che creano posti di lavoro. Alla maniera di Obama se non erro.

Questa può essere una proposta per tutelare stagisti, precari, inoccupati, disoccupati, giovani e meno giovani...tutto il resto sono soltanto "chiacchere" sulla nostra pelle.

lunedì 21 marzo 2011

...serie B!

E non parlo di calcio quando alludo alla serie B!
Piuttosto mi riferisco a tutte quelle situazioni in cui se conti qualcosa, se hai il nome giusto o le giuste risorse, sei un serie A...mentre in tutti gli altri casi, appartieni alla categoria B.
Prendiamo le Ferrovie dello Stato: oggi ho fatto un piacevole viaggio su un intercity affollato e poco pulito per il quale ho comunque pagato la bellezza di 30,50€ e che per giunta è arrivato con 20 minuti di ritardo. La cosa più spiacevole però è che in tutta la mattinata, l'unico intercity disponibile era quello, altrimenti volendo raggiungere Roma o andavo a piedi oppure prendevo un bel Frecciarossa. Quest'ultimo sicuramente più pulito e forse anche in orario ma per il quale avrei dovuto sborsare la bellezza di 45€!!Solo andata eh...
Allora esistono viaggiatori di serie A che prendono il treno pulito, ad un orario comodo e puntuale ed i viaggiatori di serie B su treni puzzolenti, vecchi (spesso si rompono), senza poter scegliere l'orario di partenza, ne tantomeno senza conoscere quello di arrivo!
Ma: sembra solo a me, o 30,50€ è comunque un prezzo per il quale anche noi, viaggiatori di serie B, potremmo esigere pulizia e puntalità (il minimo sindacale)?

Non dovremmo comunque stupirci troppo perchè il Bel Paese è il parco giochi per i "furbi" cittadini di serie A : quelli che entrano allo stadio con l'auto blu (politici), quelli che posso dilazionare i debiti con il fisco in 30 anni (la S.S. Lazio), quelli che pur truffando migliaia di famiglie non vanno in galera (vedi caso Parmalat ma l'elenco sarebbe più lungo), quelli che vincono lo scudetto comprando gli arbitri (i gobbi), quelli che vanno al cinema-teatro-barbiere-aereo-benzinaio-etc e non devono pagare (stranamente, ancora politici), quelli che sono sempre in lista per entrare in discoteca, quelli che anche se hanno il quoziente intellettivo di un'ameba ed il curriculum inesistente trovano subito lavoro come dirigenti, etc...
Poi ci sono tutti gli (pasatemi il termine colorito) stronzi di serie B!

martedì 22 febbraio 2011

Ciao, sono Laura e sono 24h che non mangio dolci!

Due giorni fa sono salita sulla bilancia, giuro non lo faccio mai!
Io non voglio sapere quanto peso, ho paura di sapere quanto peso ed in fondo Lei (la Bilancia) lo sa che io so che Lei sa e mi aspetta al varco. Due giorni fa appunto, erroneamente pensavo di non essere così fuori forma e sono salita...DISASTRO!!
Non vi dirò quanto peso, ma se vorrete potrete indovinare prendendomi in collo (se ce la fate), come si fa con il gioco del prosciutto alla Sbruciatata (Festa locale delle caldarroste...sì, noi da queste parti ci divertiamo così).
Allora da ieri ho detto basta ai dolci, dolciumi e porcai vari. Mi sono tirata fuori da quel circolo vizioso che descrivevo nello scorso post.
Non è facile e ieri che era solo il primo giorno verso la Disintossicazione, sono stata più volte messa alla prova.
Dopo pranzo mi è stato lanciato un cioccolatino sulla scrivania. L'ho guardato avidamente anche perchè Lui continuava a dirmi che era SOLO un innocuo accumulo di calorie e felicità...ma ho resistito!
Poi la sera, pensavo già di essere a buon punto, è spuntato il CONIGLIO GIGANTE!
Non è un animale mistico-onirico come l'ippopotamo nel film di Ligabue e non ho neppure le allucinazioni. Si tratta del mega-enorme coniglio di cioccolata della Lindt, spuntato dal nulla con il suo cavolo di campanellino, era lì sul tavolo disponibile al sacrificio.
Panico!Ho fatto un bel respiro e con la mia insulsa ed insipida tisana mi sono allontanata dalla tentazione.
Insomma un giorno è passato, ma posso sempre ricaderci e se mi vedrete mangiare furtivamente (un pò come Fantozzi con la polpetta) dolciumi vari, vi autorizzo ad insultarmi, picchiarmi e chiamarmi "tracagnotta" (come l'Ippopotama di Madagascar).
Buona giornata!

martedì 15 febbraio 2011

Voglia di coccole...o voglia di dolci?!?!

San Valentino è appena passato, per fortuna!

Quando ero single non lo potevo sopportare, non perchè mi mettesse tristezza il non avere nessuno con cui "festeggiare", ma perchè avrei volentieri strozzato tutte quelle coppiette con palloncini, cioccolatini, mazzi di rose...Insomma una festa all'insegna di un consumismo davvero idiota!

Ora che non sono più single la ignoro proprio e per tigna magari "festeggio" il giorno di San Faustino patrono dei single (che poi mi sembra una minchiata e chissà chi l'avrà inventata) che poi tra l'altro è oggi.

Comunque dato che ora vivo a 300 km dal mio ragazzo ogni tanto vengo assalita da un'incontenibile voglia di affetto e niente ha a che vedere con queste feste comandate ma piuttosto con l'inesorabile avvicinarsi alla prova(anti)costume!


Voglia di dolce - giustificazione: amore a distanza - voglia di dolce GIUSTIFICATA - cibo cibo cibo - senso di colpa - tristezza - malinconia - VOGLIA DI DOLCE!!


Avete notato il circolo vizioso?!

Ma oggi niente tristezza, vi lascio la ricetta Antitristezza in assoluto...


Meringhe (Spumiglia, oppure come dicono dalle mie parti "Poppe di Monaca")


Questa ricetta è facile e si ricorda a mente:

per ogni albume di uovo, aggiungere 100gr di zucchero.


Mettete in un recipiente gli albumi ed iniziate a montargli a neve con le fruste elettriche poi aggiungere a poco a poco lo zucchero.

Un trucco per raggiungere la giusta consistenza è quello di mettere il recipiente a bagno maria mentre si prepara l'impasto.

Foderare con carta da forno un teglia e mettere l'impasto delle meringhe aiutandosi con un cucchiaio (l'impasto non deve essere liquido!!!)

Mettere in forno a 100° per circa un'ora e mezzo.



Poi se proprio vi sentite molto tristi...sciogliete a parte del buon cioccolato (consiglio fondente) e quando le meringhe sono già cotte, ne immergete una parte nel cioccolato poi lasciate freddare e sono certa che la tristezza sarà passata!


venerdì 10 dicembre 2010

Psicologi d’Italia sveglia! Ancora una volta ci siamo fatti fregare.

Vabbè che sono una psicologa del lavoro disoccupata ma non sono ancora del tutto convinta che sia arrivato il tempo di cercare un posto da commessa invece che esercitare la professione (anche se manca davvero poco).
Voglio pertanto discutere con voi, specie con chi come me è ancora in cerca di lavoro, di come ancora una volta la figura dello psicologo viene svalutata ed esclusa dal mercato del lavoro a favore delle solite e consolidate professioni (medici, avvocati, ecc…).
La valutazione dello stress lavoro-correlato doveva essere un nuovo campo applicativo per la nostra professione e poteva essere l’occasione per promuovere una cultura organizzativa più attenta alle risorse umane e allo stesso tempo, si disponeva dei mezzi per incoraggiare l’impiego dello psicologo come una vera e propria risorsa per l’azienda.
Ma ancora una volta lecchiamoci le ferite perché la commissione consultiva è uscita con una circolare ministeriale che ammazza completamente la valutazione soggettiva nel più ampio contesto della valutazione del rischio stress, ignorando l’Accordo europeo del 2004 in materia di rischi psicosociali.
Cosa comporta? Vediamo: la commissione indica che per prima cosa l’azienda deve effettuare una valutazione preliminare (giustissimo!) che tenga conto di indicatori aziendali quali ad esempio assenteismo, turn over, segnalazioni del medico competente, oltre all’utilizzo di apposite check list da fare compilare alle figure della prevenzione (es: RSPP) e a qualche dirigente. Terminata questa fase, l’azienda è tenuta a redigere il Documento di Valutazione dei Rischi ed intervenire celermente sulle eventuali criticità (mi sorge qualche dubbio…) poi, SOLO nel caso in cui le misure correttive non danno i risultati sperati, SOLO ALLORA si procederà con una valutazione approfondita e soggettiva (questionari, interviste, focus group). In questa ultima fase si potrà richiedere l’intervento di professionalità con competenze specifiche, ATTENZIONE non viene nemmeno menzionato lo psicologo. Si può dedurre che vista la tematica, sia il professionista più indicato ma, da alcune ricerche su aziende che hanno già effettuato la valutazione dello stress, si è visto che c’è anche chi si è rivolto a ingegneri o medici per la consulenza.

Ma insomma, care/i Signore/i dell’Ordine degli Psicologi, perché non vi date una mossa?
A ragion del vero, devo ammettere di non essere nemmeno iscritta ma è un CIRCOLO VIZIOSO: perchè dovrei iscrivermi (pagando la relativa quota) senza avere un lavoro?
E pure avendo un lavoro, cosa ci guadagno ad iscrivermi se il nostro Ordine è un organismo di così poco valore politico che non sa (o non vuole) imporsi sulle istituzioni per ottenere ciò che è un nostro diritto come psicologi?

Poi visto quanto scritto sopra, vorrei tanto rivolgere una domanda a questi “esperti” della commissione consultiva.
Il quesito che mi viene in mente è questo: come fa l’azienda ad intervenire se non sa su cosa intervenire?!
Perché nel caso non vi fosse venuto in mente, l’assenteismo, il turn over, le segnalazioni del medico competente NON SONO cause di stress lavoro correlato, ma al massimo (e non sempre) possono esserne una conseguenza.
Per giunta le check list che possono sembrare strumenti molto affidabili e rassicuranti, possono essere più soggettive ed inaffidabili (soprattutto se gestite da persone inesperte) di un questionario.

Sembra, ma mi posso sbagliare, che questa analisi preliminare “oggettiva” sia un comodo escamotage per evitare una reale ed attendibile valutazione dello stress lavoro-correlato così, con semplici e pratiche mosse, il datore di lavoro può far risultare un livello di rischio molto basso e quindi non dover intervenire mai, il che significa anche non spendere mai un euro sulla sicurezza ed il benessere dei propri dipendenti.

mercoledì 1 dicembre 2010

Roma

Il Grande Raccordo Anulare croce e nessuna delizia dei romani!
Un pò l'invidio questi romani perchè hanno una grande capacità di adattamento alla situazione traffico che per tutti gli altri abitanti dello Stivale è a dir poco da fuori di testa.
Non è come nelle altri grandi città, qui la situazione è drammatica. File interminabili di lavoratori che ogni giorno si intasano, si aggrovigliano e di tanto in tanto (almeno tre volte in un'ora) si accartocciano in ogni parte della Città Eterna. Quando stavo "più al nord" e sentivo parlare di Roma al notiziario del traffico alla radio, i nomi delle strade si susseguivano accompagnati da scenari apocalittici ma la verità è che quei poveri giornalisti non possono affermare l'unica sacrosanta verità: non esiste una strada a Roma che non sia sommersa da veicoli. Se potessero sono certa che direbbero più o meno così: "non possiamo affermare con certezza che stamani a Roma, esista una strada priva di traffico. Vi consigliamo di provare a mettervi in viaggio più o meno il prossimo secolo oppure nell'attesa potreste avviarvi a piedi perchè i tempi di percorrenza a conti fatti sono gli stessi." Invece quei poveretti sono costretti ad elencare esasperati tutte le strade che gli vengono in mente e ogni tanto magari ci scappa pure la rima (con le strade di qui è facile): code tra la Tuscolana e la Prenestina, rallentamenti sulla Tiburtina, vi consigliamo di prendere per via Togliatti che tanto ci metti lo stesso tempo a conti fatti!

Io faccio la passeggera motociclista che sarebbe tutto un altro capitolo. Inalo smog a tutto spiano non appena imbocchiamo il raccordo ed immaginate il mio stupore quando un bel giorno nei pressi dello svincolo della Tiburtina sento il delizioso profumo di biscotti appena sfornati. Il primo giorno che è successo ho pensato che forse avevo fame e l'immaginazione fa brutti scherzi, poi ho accettato con mistico rispetto questo evento che non si verifica tutte le mattine, ma un giorno ho scoperto da dove veniva quel profumino e un pò ci sono rimasta male, più o meno come dire ad un bambino che Babbo Natale non esiste.
Per questo motivo non vi svelerò il segreto, se passate di lì mettete il naso fuori dal finestrino (tanto sarete di certa in fila) e se siete fortunati lo sentirete...